PINPAS e il cibo non consumato al buffet

PINPAS e il cibo non consumato al buffet

I buffet degli alberghi solitamente sono molto ricchi e non raramente capita che, dopo aver mangiato, si esca dalla sala colazioni lasciandosi alle spalle un buffet ancora pieno di brioche, torte, formaggi, uova fatte in ogni modo, salumi, pane di diversi tipi, marmellate e tisane. E proprio per questo molte strutture alberghiere hanno deciso di fare degli accordi con il Banco Alimentare, il Pasto Buono, l’Equoevento per donare gli eccessi della ristorazione a chi ne ha bisogno.

Le stesse Istituzioni e aziende, sempre più sensibili al problema, puntano a ridurre gli sprechi alimentari del 50% entro il 2020 e a contribuire a creare una cultura alimentare sostenibile mediante il PINPAS, il Piano nazionale di prevenzione dello spreco alimentare, coordinato da Andrea Segrè, presidente di Last Minute Market.

Piano nazionale di prevenzione dello spreco alimentare

L’approvazione della legge n.166/2016 “Disposizioni concernenti la donazione e la distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici a fini di solidarietà sociale e per la limitazione degli sprechi” rappresenta una tappa importante nel contrasto dello spreco alimentare in Italia. La riduzione dello spreco alimentare, sia attraverso il recupero delle eccedenze a fini solidali sia, soprattutto, attraverso l’identificazione e l’implememtazione di azioni finalizzate ad eliminare le cause di generazione delle eccedenze, (prevenzione), offre un’opportunità per ripensare ai nostri modelli di produzione e consumo. In altre parole lo spreco di cibo può diventare una vera e propria opportunità per riflettere sugli impatti che il sistema economico e, in particolare, il sistema agroalimentare genera a livello sociale e ambientale a scala locale e globale.

Normativa

Il PINPAS ha dato vita ad una Consulta chiamata a condividere informazioni, identificare criticità ed elaborare proposte in materia di contrasto allo spreco alimentare formata da oltre 240 persone, appartenenti a 136 diverse organizzazioni rappresentative dell’intera filiera agroalimentare.

In estrema sintesi queste sono le principali novità apportate dalla legge in esame:

  • la semplificazione delle procedure burocratiche necessarie per la donazione (art.16);
  • la riduzione dei margini di interpretazione delle norme vigenti e in particolare: chiarimenti in materia di donazione dei prodotti con Termine Minimo di Conservazione (TMC) superato (art.4 comma 1); chiarimenti in materia di donazione dei “prodotti finiti della panificazione e i derivati dagli impasti di farina prodotti negli impianti di panificazione che non necessitano di condizionamento termico”) dopo le 24 ore dalla produzione (art.4 comma 3); chiarimenti in relazioni alla possibilità di donare prodotti alimentari con irregolarità nell’etichettatura (art. 3 comma 4); chiarimenti in materia di responsabilità delle operazioni di spigolatura in campo (la responsabilità è di chi raccoglie) (art. 3 comma 5);
  • la valorizzazione dei prodotti alimentari oggetto di confisca: se idonei al consumo umano o animale vanno donati (art.6);
  • l’ampliamento della platea dei soggetti potenzialmente beneficiari (art. 7 e 13).

Lucia Franco

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