Hopenly: l'intelligenza artificiale contro lo spreco alimentare
Mediante algoritmi predittivi di vendita, basati su determinati dati, l'azienda italiana Hopenly è in grado di diminuire lo spreco alimentare, precisamente quello legato al fresco invenduto, riducendo gli investimenti inutili. Si calcola, infatti, che nell’arco di un anno si può risparmiare fino a 300mila euro.
Hopenly, l’intelligenza artificiale contro lo spreco
Oggi, impiegare l’intelligenza artificiale nel campo alimentare non solo permette alle aziende di risparmiare in termini economici, ma anche di ridurre lo spreco di cibo invenduto, destinato quest’ultimo a diventare rifiuto.
L’azienda Hopenly, nata nel 2014, ha quindi il compito di leggere i flussi di dati delle singole attività che a loro volta vengono raccolti e studiati per poi essere “raccontati”. Dopodiché, applicati alle aziende i dati sono importanti per dare vita ai cosiddetti modelli di gestione ottimizzati e non spreconi, per prevenire, o risolvere, problemi nell’allocazione delle risorse, ma anche, più semplicemente, per sapere meglio e più in fretta cosa funziona e cosa, eventualmente, no. In parole povere, i modelli basati su algoritmi permettono di anticipare i trend di domanda futuri e consentono un deciso vantaggio competitivo, tanto più in un contesto dove la concorrenza sarà sempre più spietata.
I risultati
Utilizzando l’intelligenza artificiale è possibile ad esempio ridurre i freschi invenduti pari ad un ammontare di 170 mila euro in un solo anno. Questo perché, i dati che Hopenly è in grado di incrociare sono tantissimi, provenienti da tante fonti informative diverse: dati climatici, notizie, festività, eventuali scioperi, storico delle vendite, disponibilità di materia prima, stagionalità, promozioni, ed altre, formulando un output sotto forma di database contenente, a cadenza settimanale, una previsione delle future 4-5 settimane. Tale algoritmo viene ovviamente modellato a seconda dell’azienda e delle caratteristica del settore.
Ma non è tutto. Ottimizzare la produzione vuol dire anche ridurre l’uso della plastica e delle confezioni stesse, un’attenzione eco-friendly che consente di diminuire notevolmente il costo finale accrescendo i margini di profitto.