L'Inghilterra dice addio alle date di scadenza su 70 prodotti
In Inghilterra, Tesco cancella le date di scadenza da 70 alimenti per ridurre l’enorme quantità di cibo che viene buttato via mentre sarebbe ancora mangiabile. Prodotti per i quali la data di scadenza fa riferimento solo a un possibile deterioramento delle proprietà organolettiche, senza tuttavia far male a chi li consumi.
Saranno gli stessi consumatori a decidere in base al loro buon senso fino a quando possono mangiare la frutta e la verdura acquistate nei supermercati. Mentre non saranno ovviamente eliminate le avvertenze obbligatorie per quegli alimenti che oltre una certa data rischierebbero di diventare meno sicuri per la salute di chi li consuma.
La Tesco
La Tesco, la principale catena di grande distribuzione del Regno Unito, ha deciso di eliminare la data di scadenza su determinati alimenti onde evitare che cibo ancora perfettamente commestibile venga gettato nella spazzatura. Lo annuncia l’azienda, nel rispetto delle norme attuali nazionali, con l’obiettivo dichiarato di contenere gli sprechi e l’abbandono tra i rifiuti di troppi cibi e ingredienti ancora commestibili.
A dire addio al “best before”, il nostro “da consumarsi preferibilmente entro il…”, saranno, tra gli altri, patate, mele, pomodori, limoni, altri agrumi, ma anche cipolle e diversi tipi di verdure, ovviamente preconfezionate. La decisione riguarderà ben il 70% dei prodotti freschi preconfezionati della linea Tesco.
Con l’eliminazione della “data di scadenza” si taglia di fatto la qualità del cibo in vendita che con il passare del tempo perde le proprie caratteristiche nutrizionali in termini di contenuto in vitamine, antiossidanti e polifenoli che fanno bene alla salute. L’iniziativa è stata presa per combattere gli sprechi alimentari, facendo seguito a studi secondo cui la famiglia media inglese getta via 700 sterline (circa 800 euro) di cibo all’anno ancora perfettamente digeribile, con frutta e verdura fra i prodotti più frequentemente gettati via prima che diventino davvero avariati. Ad esempio, la pasta, il riso, i biscotti hanno una lunga vita in fatto di commestibilità: "Se conservati bene - dice l'esperto - possono essere mangiati anche diversi mesi dopo la data apposta sulla confezione". Mentre "l'olio di oliva, che pure è un alimento che non ha una data di scadenza, si può sicuramente consumare tre mesi dopo quella indicata come preferibile, ma più passa il tempo più prosegue l'ossidazione e si cominciano a perdere le caratteristiche nutrizionali".
Lucia Franco