Cesena, adesioni in aumento per Qui Zero Spreco
Buone notizie anti-spreco da Cesena, dove il progetto Qui Zero Spreco, ideato dal Comune e realizzato da Alimos in collaborazione con Confcommercio e Confesercenti, finanziato all’80% dal bando Atersir e dalla Regione Emilia Romagna, continua ad attirare nuove manifestazioni di interesse.
E così, dopo il buon esito del test dello scorso autunno, che ha permesso di recuperare avanzi alimentari per 2 tonnellate di cibo recuperato grazie all’azione di più di 4.200 cesenati, riparte con maggiore vigore Qui Zero Spreco, il progetto di riduzione degli sprechi alimentari delle mense e dei ristoranti del territorio comunale di Cesena.
Recentemente hanno aderito all’iniziativa 12 ristoranti, che unitamente a quelli che avevano aderito già durante la scorsa stagione di sperimentazione, portano a un totale di una quarantina le strutture coinvolte.
Evidentemente soddisfatto della progressione dell’iniziativa il sindaco Paolo Lucchi, che insieme all’assessore alle Politiche ambientali Francesca Lucchi rammenta come con il progetto “Lotta agli sprechi alimentari, riparte "Qui Zero Spreco": aumentano le adesioni
„vogliamo incoraggiare i clienti dei ristoranti a portare a casa le eventuali rimanenze delle pietanze che hanno ordinato, per poterle consumare in seguito ed evitare, così, che si trasformino in rifiuti. Per realizzare questo percorso, tutti i ristoratori aderenti sono stati dotati di vaschette e sacchetti in cui riporre gli alimenti avanzati. Questi contenitori possono, inoltre, essere riutilizzati più volte, prima del loro smaltimento nei corretti contenitori della raccolta differenziata. Il format è destinato ai ristoratori del territorio, ai loro clienti e più in generale a tutti i cittadini, attraverso l’effetto moltiplicatore del passaparola e grazie alla promozione sui social del progetto. Tramite piccoli gesti per combattere lo spreco alimentare, ‘Qui Zero Spreco’ introduce un nuovo modo di pensare la sostenibilità, che genera valori sociali condivisi affinché le buone pratiche di riciclo possano in futuro diventare abitudine diffusa”.