Spreco come Risorsa: Bagnara, primo comune calabrese anti spreco

Spreco come Risorsa: Bagnara, primo comune calabrese anti spreco

Grazie all’Assessore alle Politiche Sociali Silvana Ruggiero è partita la prima iniziativa in Calabria "Spreco come Risorsa" per il recupero delle eccedenze alimentari da donare alle fasce più disagiate. L'Amministrazione comunale di Bagnara Calabra risulta, infatti, essere una delle prime a livello nazionale e prima a livello regionale. Essa ha deciso di fatti di impegnarsi nella concreta attuazione della Legge nazionale Anti-sprechi n° 166/2016, nota come “Legge Gadda”, finalizzata a promuovere il recupero e la donazione delle eccedenze alimentari a favore delle persone più fragili e bisognose della comunità.

Legge Anti-sprechi n° 166/2016

Grazie a questa legge si posso ottenere moltissimi vantaggi. Innanzitutto, la semplificazione delle procedure, il recupero e la donazione dell’eccedenza alimentare, come anche la riduzione della tassa dei rifiuti per i donatori (attività commerciali).

Si pensa persino di ampliare l’iniziativa, come previsto dalla legge stessa, inserendo anche lo spreco dei farmaci e la possibilità di donare il cibo anche ai canili coinvolgendo così anche le utenze domestiche.

L’obiettivo principale è quindi quello di mettere in moto un’economia che veda l’eccedenza di cibo come una risorsa e non più uno spreco in quanto in un momento come questo di forte crisi ci sono tantissime famiglie in difficoltà che devono essere aiutate.

Bagnara Calabra, ancora una volta, si presta ad essere il traino e lo stimolo nei confronti degli amministratori, comuni e istituzioni della provincia reggina affinché le necessità dei più bisognosi siano una priorità.

Banco alimentare

Un’ulteriore idea dell’assessore Ruggero è quella di creare un banco alimentare comunale che sia punto di riferimento per chi ha bisogno. Il progetto partirà in via sperimentale con i commercianti ma punta ad essere espanso anche allo spreco domestico. Tutti gli esercizi commerciali aderenti, inoltre, potranno esporre una certificazione di qualità che attesta la qualifica pubblica di “esercizio commerciale attento e sensibile a un consumo etico e sostenibile”.

Lucia Franco

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