Lo spreco alimentare ha una data, quella impressa nell'etichetta.
Sicuramente un passo importante per arginare lo spreco alimentare è quello di avere una consapevolezza nelle scelte sane e di saper leggere in maniera corretta le indicazioni riportate sulle etichette dei prodotti che compriamo.
Il saper leggere bene le etichette è importante per trovarsi a sprecare il cibo dopo la sua scadenza. Inoltre in alcuni casi ci sono indicati:
- le modalità di conservazione del cibo
- il numero di porzioni
- il surgelamento (se possibile)
- le modalità di cottura
Sono tutte informazioni utili per consumare e conservare il cibo onde evitare che vada sprecato.
Non è un caso che non saper leggere e capire bene le informazioni riportate sulle etichette contribuisce e non di poco, all’aumento dello spreco alimentare.
Una ricerca finanziata dalla Commissione Europea riporta che il 10% degli 88 milioni di tonnellate dello spreco alimentare che produce l’Unione Europea, è dipeso dalle indicazioni della data di scadenza riportata sulle etichette dei porodotti.
Più in generale i numeri dello spreco alimentare, evitabile, a tavola sono molto alti: quasi 50 milioni di tonnellate di prodotti. Lo spreco alimentare di frutta e verdura ha una percentuale del 33%, quindi 16 milioni di tonnellate all’incirca, i prodotti da forno occupano il 21% con circa 10 milioni di tonnellate, carne e pesce ha il 10% con 4,8 milioni di tonnellate e infine, con la stessa percentuale, i prodotti caseari e latticini.
Circa 8,9 milioni di tonnellate di spreco alimentare è riconducibile alla dicitura in etichetta “da consumarsi preferibilmente entro”. Questo dato è dovuto all’analisi delle etichette di 2296 prodotti, acquistati in 109 punti vendita e suddivisi in dieci tipologie commerciali, di cui il 96% riportava quella dicitura.
La principale causa di queste percentuali così alte, è dovuta da una non omologazione delle leggi che regolano lo spreco alimentare in tutti i paesi europei: le etichettature non sono tutte uguali, tra i prodotti considerati per la ricerca, solamente salse, pane a fette e frutta fresca riportavano gli stessi valori negli otto Stati Europei presi in considerazione.
Negli altri paesi e prodotti, le scadenze effettive e quelle consigliate è continuamente differente. Anche prodotti di Brand internazionali commercializzati in differenti paesi, riporta date e scadenze diverse a seconda della regolamentazione presente in un determinato paese.
Questo fenomeno è dovuto dalla non uniformità delle politiche anti-spreco, mentre i Italia sollecitiamo la donazione di cibo che ha superato il la data minima di conservazione, in altri Paesi è vietato o sconsigliato.
I ricercatori suggeriscono quindi di stilare delle linee guida generali e per tutti uguali che aiutino sia i produttori sia i consumatori a comprendere il giusto tempo di conservazione del cibo onde evitare lo spreco alimentare.