Ambiente, 8 giovani su 10 si dicono pronti a cambiare abitudini

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La lotta contro gli sprechi può e deve partire anche dalle più giovani generazioni. E, fortunatamente, sembra proprio che i “meno anziani” – se così si può dire – siano anche quelli maggiormente pronti a rimboccarsi le maniche per il futuro del Pianeta e di chi ci vive e vivrà.

Stando a quanto afferma una indagine condotta dall’Osservatorio giovani dell’Istituto Giuseppe Toniolo, con il sostegno di Fondazione Cariplo e di Intesa Sanpaolo, su un campione di 2000 giovani nati tra il 1982 al 1997, infatti, l’81,8% si dice pronto a cambiare le proprie abitudini per poter ridurre l’impatto dei cambiamenti climatici sul pianeta.

Non solo: l’82% dichiara anche di essere disponibile a ridurre al minimo gli sprechi, dall’acqua al cibo, dalla luce alla plastica.

Le buone notizie, almeno teoriche – trattandosi di una mera indagine conoscitiva, non sono però finite qui. Dall’analisi è infatti emerso che il 70% cerca di scegliere prodotti di aziende che sono impegnate nella salvaguardia dell’ambiente, mentre l’83,35% dichiara di impegnarsi nel fare la raccolta differenziata dei rifiuti.

È positivo altresì osservare l’elevato senso di responsabilità che sembra investire i giovani, con il 59% di loro che si dichiara convinto che la salvaguardia dell’ambiente investa ogni singolo cittadino. Una percentuale che difficilmente potrà essere replicata o superata su ogni altro argomento presente e futuro, e che dunque apre le porte a qualche considerazione ottimistica su quel che sarà.

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