Spreco alimentare: con il covid si è ridotto ma la spazzatura è ancora

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Oggi, 5 febbraio si celebra la giornata di prevenzione dello spreco alimentare!

Secondo i dati del Waste Watcher International Observatory on Food and Sustainability affermano che nel periodo della pandemia lo spreco alimentare è calato, ma le percentuali di cibo nelle pattumiere degli italiani sono ancora alte!

Nel 2020 sono finiti nei rifiuti domestici circa 5 milioni di tonnellate di cibo, riguardante tutta la filiera. Si aggira ad valore quasi 10 miliardi di euro, di cui 6,4 miliardi domestici e oltre i 3 miliardi tra commercio, distribuzione e perdite nei campi.

Nel rapporto si legge una nota positiva, a causa del Covid-19 e delle sue misure di contenimento del lockdown, lo stile di vita delle persone con le loro personali abitudini è cambiato. Infatti nelle case italiane si registra una diminuzione dello spreco alimentare rispetto all’anno precedente (2019) di quasi il dodici percento per una quantità di 3,6 kilogrammi. Attivamente si consumano 529 grammi di cibo a settimana (circa 2,7 kg).

Si sono risparmiati 222.125 tonnellate di cibo con un risparmio di circa sei euro a persona. A livello nazionale la cifra si aggira sui 376 milioni di euro in un anno.

Questa è una buona notizia! Se gli italiani mantengono queste abitudini, la tendenza a diminuire lo spreco alimentare continuerà ad affermarsi, e se i ritmi rimangono gli stessi lo spreco alimentare avrà un impatto di circa il 70% sugli sprechi nelle filiere. Dati che sono già stati rilevati in questo primo mese del 2021.

I metodi per evitare lo spreco alimentare

Ci sono diversi modi per evitare di contribuire all’aumento dello spreco alimentare e soprattutto per mantenere la giusta rotta, continuando a far salire la percentuale dello spreco in positivo:

Si parte da una maggiore attenzione alle giuste dosi da consumare al recupero degli avanzi in cucina, alle richieste delle “doggy bag” quando si va al ristorante e non si finisce tutto quello che si è ordinato. È meglio prediligere una spesa a km zero, per una durata più lunga della frutta e verdura.

È importante fare attenzione alle nostre abitudini e cambiare quelle scorrette, non solo per aumentare una consapevolezza personale, ma per contribuire con rispetto a vivere in un mondo pulito.

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