Sprechi alimentari, un nuovo sondaggio fa luce sul fenomeno
SWG ha recentemente diffuso un dossier settimanale sugli sprechi alimentari, in cui analizza la percezione degli italiani sui responsabili degli sprechi, sui loro effetti e sull'effettiva coerenza degli intervistati.
Ebbene, secondo quanto afferma il dossier, il commercio sarebbe di gran lunga il primo responsabile degli sprechi alimentari, con il 42% del campione che indica tra i responsabili i centri commerciali, la grande distribuzione, e così via. A seguire, un 26% di intervistati che fornisce la colpa ai servizi pubblici come scuole, uffici, ospedali e caserme. Il 24% degli intervistati individua come responsabile le famiglie, il 6% l'industria e solamente il 2% l'agricoltura.
Alla domanda quali siano i principali effetti dello spreco alimentare, il 60% afferma uno spreco di cibo che potrebbe essere distribuito a chi non può permetterselo, il 29% uno spreco di denaro per le famiglie, il 27% uno spreco di risorse vitali come acqua, energia e suolo, il 22% un aumento dell'inquinamento dovuto allo smaltimento dei rifiuti in eccesso, il 15% l'aumento della diseguaglianza tra Paesi ricchi e poveri, il 12% un impatto diseducativo sui giovani e il 9% un aumento dei prezzi degli alimenti.
Infine, per quanto riguarda gli atteggiamenti degli italiani rispetto al tema dello spreco alimentare, emerge come il 57% dei nostri connazionali sia attento agli sprechi, con un 28% di "attenti", il 22% di virtuosi e un 7% di attenti solo per necessità. Di contro, c'è una quota del 43% di disattenti, che è composto da un 27% che ha atteggiamenti incoerenti, un 12% sprecone e un 4% incurante.