Sprechi acqua, crescono le ordinanze dei Comuni

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Continua a crescere il numero dei Comuni italiani che per poter fronteggiare adeguatamente la scarsità di acqua, ha deliberato nuove ordinanze contro gli sprechi di acqua, andando a contenere l’errato utilizzo della preziosa risorsa prima.

Sebbene diversi per natura, caratteristiche e (soprattutto) sanzioni e modalità di intervento, un tratto comune dei vari provvedimenti in corso di esame è legato alla necessità di limitare il consumo di acqua potabile nel territorio comunale di riferimento in questo periodo di particolare difficoltà, cercando di scongiurare gli utilizzi non strettamente legati alle esigenze domestiche.

In particolare, vengono disposti divieti più o meno stringenti legati all’utilizzo delle acque provenienti dagli acquedotti pubblici per scopi non domestici come, per esempio, l’annaffiamento degli orti o dei prati o il – purtroppo – comune lavaggio dell’automobile.

Rimangono naturalmente consentiti i prelievi di acqua dalla rete idrica per quanto concerne l’utilizzo normale domestico, e per le attività che vengono regolarmente autorizzate all’uso dell’acqua. In alcuni casi si è però già proceduto a deliberare un razionamento della risorsa idrica mediante delle fasce orarie di indisponibilità.

Insomma, nuovi provvedimenti che vanno nella stessa, comune direzione: quella di ridurre per quanto possibile gli sprechi di acqua per utilizzi non domestici, nella speranza che la crisi sia destinata a non durare a lungo…

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