Come risparmiare sul riscaldamento per evitare sprechi in bolletta
Il freddo è arrivato. Non ci resta che accendere i riscaldamenti. Ma come fare a risparmiare? Ecco alcuni consigli utili per riscaldare al meglio la propria abitazione evitando sprechi e costi maggiori in bolletta.
Le buone regole
La regola numero uno consiste prima di tutto nell’effettuare una buona manutenzione dell’impianto per il riscaldamento, sia per una questione di sicurezza che per evitare eventuali sanzioni. Chi, infatti, non rispetta questa piccola normativa rischia una sanzione pari a 500 euro (DPR 74/2013).
È doveroso controllare sempre la temperatura delle singole stanze. Riscaldare in maniera eccessiva gli ambienti significa non soltanto avere un esborso maggiore ma creare danni alla salute. La legge permette, pertanto, una temperatura fino a 22 gradi, ma chi volesse ridurre i gradi può addirittura risparmiare dal 5 al 10% sui consumi totali.
Il tempo di accensione del riscaldamento è stabilito dalla legge, il quale cambia a seconda delle 6 aree climatiche in cui è suddivisa l’Italia. Si parla così di fascia A (Lampedusa, Linosa, Porto Empedocle) i cui riscaldamenti vengono accesi dal 1° dicembre al 15 marzo, per un massimo di 6 ore al giorno. Fascia “B” (Agrigento, Catania, Crotone, Messina, Palermo, Reggio Calabria, Siracusa, Trapani) i cui riscaldamenti partono dal 1° dicembre al 31 marzo per un massimo di 8 ore giornaliere. Fascia “C” (Imperia, Latina, Bari, Benevento, Brindisi, Cagliari, Caserta, Catanzaro, Cosenza, Lecce, Napoli, Oristano, Ragusa, Salerno, Sassari, Taranto) i cui riscaldamenti partono dal 15 novembre al 31 marzo, per un totale di 10 ore al giorno. Fascia “D” (Genova, La Spezia, Savona, Forlì, Ancona, Ascoli Piceno, Firenze, Grosseto, Livorno, Lucca, Macerata, Massa Carrara, Pesaro, Pisa, Pistoia, Prato, Roma, Siena, Terni, Viterbo, Avellino, Caltanissetta, Chieti, Foggia, Isernia, Matera, Nuoro, Pescara, Teramo, Vibo Valentia) i cui riscaldamenti vengono accesi dal 1° novembre al 15 aprile, per 12 ore giornaliere. Fascia “E” (Alessandria, Aosta, Asti, Bergamo, Biella, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Milano, Novara, Padova, Pavia, Sondrio, Torino, Varese, Verbania, Vercelli, Bologna, Bolzano, Ferrara, Gorizia, Modena, Parma, Piacenza, Pordenone, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini, Rovigo, Treviso, Trieste, Udine, Venezia, Verona, Vicenza, Arezzo, Perugia, Frosinone, Rieti, Campobasso, Enna, L'Aquila, Potenza) i cui riscaldamenti vengono accesi dal 15 ottobre al 15 aprile fino ad un massimo di 14 ore al giorno. Infine, quanto alla fascia “F” (Cuneo, Belluno, Trento) non vi è invece nessun tipo di limitazione.
Per evitare eventuali dispersioni di calore potete installare dei pannelli riflettenti tra muro e termosifone.
Non lasciate per troppo tempo le finestre aperte. Per rinnovare l’aria di un ambiente sono necessari solo pochi minuti.
Durante la notte è consigliabile chiudere bene gli infissi o le tapparelle in modo da trattenere il calore dentro l’abitazione.
Evitate di posizionare qualsiasi cosa davanti ai termosifoni in quanto potrebbero ostacolare di molto la diffusione di calore oltre che rappresenterebbe un vero e proprio spreco di energia.
Far controllare da un esperto la propria abitazione. Ovvero, effettuare una diagnosi energetica della casa per valutare lo stato d’isolamento termico delle mura e degli infissi e di conseguenza anche l’efficacia degli impianti di riscaldamento. La diagnosi suggerirà eventualmente gli interventi da compiere valutandone il rapporto costi benefici.
Dal 2015 la normativa permette di installare solo caldaie a condensazione (eccetto casi eccezionali). È pertanto opportuno valutare la sostituzione della vecchia caldaia con una a condensazione oppure a pompa di calore ad alta efficienza, a biomassa o con sistema ibrido. Dove possibile è conveniente completare questi impianti con collettori solari termici e/o impianti fotovoltaici.
È necessario applicare delle valvole termostatiche su termosifoni. Queste consentono di regolare il flusso dell’acqua calda nei termosifoni, in modo da non oltrepassare la temperatura impostata per il riscaldamento delle singole stanze. Le valvole termostatiche, infatti, di ridurre fino al 20% i consumi in bolletta.
Infine, è utile l’installazione dei cronotermostati e regolatori di presenza elettronici i quali permettono di regolare a distanza la temperatura della casa e delle singole stanze, ma anche il tempo di accensione degli impianti di riscaldamento, in modo da evitare sprechi inutili in bolletta.
Lucia Franco