Mose, storia di uno spreco senza fine
“Il Mose è sinonimo di sprechi e corruzione. Sulla sua efficacia esistono molti dubbi, francamente mai avrei permesso un progetto simile". Così afferma il ministro alle Infrastrutture Danilo Toninelli sull'opera di salvaguardia dalle maree eccezionale, ancora incompiuta, a Venezia.
Mose (Modulo sperimentale elettronico)
Il Mose, che avrebbe dovuto risolvere il problema annoso dell'acqua alta (l'acqua Granda) a Venezia attraverso il sistema delle paratoie, ha una storia che parte dal 1988, vale a dire trent'anni fa. Nel 2014 una inchiesta mette fine ad un sistema alimentato da tangenti e corruzione. Il mondo della politica veneta ed il consorzio Venezia Nuova (il quale gestiva i lavori del Mose) restano coinvolti. Insomma, una doccia gelata per tutti, soprattutto dopo il test sul funzionamento dell'opera, effettuato nel 2013, a dieci anni dall'inizio dei lavori; test che ebbe successo, con la conseguente trafila di elogi.
Da quel giugno i numeri della grande diga vennero a galla: dai 450 milioni stanziati nel 2003 per l'opera, alla stima, realistica, di 1,5 miliardi di euro, fino ai costi attuali.
Ad oggi sono stati stanziati circa 6 miliardi di euro, senza che l'opera sia stata ancora conclusa (si ritiene che lo stato di avanzamento dei lavori sia intorno all'85%).
Gli interrogativi
Sarà concluso il progetto? Quanto costerà alla fine? Il ministro Toninelli sottolinea: "Si tratta di una enorme catena di sprechi e corruttele. E' una questione estremamente complessa, al netto degli intoppi, manca poco al suo completamento. Sono emerse criticità che andranno risolte". Nei prossimi giorni, annuncia il ministro, sarà convocata una riunione tecnica sul tema, per affrontare le numerose questioni aperte.
Il progetto
E' il 4 novembre 1988, quando Gianni De Michelis allora vice premier del Governo De Mita, tiene a battesimo il Mose, annunciando che la scadenza per la consegna dei lavori è il 1995. Il costo stimato è di circa 2500 miliardi delle vecchie lire, un milione e 300mila euro di oggi. Passano trent’anni. I lavori del Mose infatti iniziano nel 2003. Il fulcro del sistema Mose è costituito da 79 paratoie d'acciaio pesanti 350 tonnellate e lunghe fino a 30 metri, posizionate alle bocche di porto, incernierate dentro cassoni di calcestruzzo armato dal peso di 12.500 tonnellate l'uno. Queste paratoie ripiene d'acqua e affiancate l'una all'altra in modo da creare una barriera, resteranno adagiate sul fondo ed entreranno in funzione solo in caso di maree superiori ai 110 centimetri, quando verranno svuotate e si solleveranno fino ad emergere, creando così una sorta di diga mobile in grado di isolare la laguna dal mare. Il costo dell'opera è di oltre 6 miliardi di euro. Secondo l'ultimo cronoprogramma del Ministero la consegna dei lavori dovrebbe essere nel 2022, ma i ritardi aumentano. Il costo annuo per la sua manutenzione è stimato in almeno 30 milioni di euro. Numeri importanti, che fanno sorgere sempre più dubbi su questo grande e, fino ad ora, tremendamente inefficiente progetto.
Lucia Franco