Filiera della carne: è la più virtuosa quando si sparla di sprechi
Forse non tutti lo sanno, ma la filiera della carne è quella più virtuosa quando si parla di sprechi alimentari e loro contenimento. Ad affermare alcuni interessanti dati su tale verità è stato, negli ultimi giorni, Carni Sostenibili, il progetto che riunisce le principali associazioni di categoria (come Assocarni, Assica e Unaitalia), e che è sorto per informare in modo chiaro e accessibile sul mondo della carne.
Ebbene, dai dati condivisi, e presi come spunto da un’indagine condotta da Nielsen, emerge come la filiera della carne sia tra le più virtuose, tanto da incidere solamente per il 5% sugli sprechi complessivi. Merito dei vari fattori di virtuosità che subentrano lungo il percorso che la carne compie, dall’allevamento alla prima trasformazione, fino alla distribuzione.
A proposito, in quest’ultima fase, a contribuire maggiormente agli sprechi è il raggiungimento della data di scadenza. Di qui, lo spunto meritevole di attenzione, per il quale la scadenza potrebbe essere controllata con una gestione più attenta degli ordini nei confronti dei produttori. In questa fase, infatti, l’elevata deperibilità del prodotto determina sprechi evidenti, considerato che una volta superata la data di scadenza del prodotto, o nell’ipotesi di interruzioni della catena del freddo, vengono improvvisamente a mancare quei requisiti di idoneità e di sicurezza che dovrebbero essere assicurati sul prodotto.
In ambito di consumo domestico, infine, gli sprechi possono essere ridotti perché il consumatore di chiara di congelare l’alimento (51%) o perché decide di fare la spesa più frequentemente (49%).