Nasce l'Econviene, l'e-commerce contro lo spreco di integratori

Nasce l'Econviene, l'e-commerce contro lo spreco di integratori

Oggi giorno sempre più italiani fanno un uso smisurato di integratori, parafarmaci e prodotti per il benessere del corpo, ma altrettanto smisurato è anche lo spreco di questi. Per evitare tutto ciò, ora esiste un apposito sito che li recupera e li rimette in vendita ad un prezzo scontato, ossia del 50% o più.

L’idea nasce in quanto si parla di una spreco che in realtà non dovrebbe esistere, ma che purtroppo invece esiste. Ogni anno, infatti, nel nostro Paese milioni di integratori, prodotti di bellezza e parafarmaci vengono gettati nelle pattumiere e distrutti. Un problema anche ecologico se ci pensiamo. I prodotti sono confezionati e smaltirli non è una cosa semplice. Inoltre, i prodotti che sono stati confezionati male o la cui confezione esternamente appare danneggiata vengono respinti dalle farmacie e di conseguenza gli operatori del settore farmaceutico dismettono il loro commercio. Questa è una delle cause per le quali ogni anno vengono buttati milioni di prodotti ancora perfettamente buoni e quindi utilizzabili. Ecco perché nasce “Econviene”

Econviene

Econviene nasce per mano di quattro imprenditori (Alberto Monico, Diego Zancarini, Giuliano Filippi e Federico Zancarini) che dicono basta allo spreco in un modo davvero geniale. Il sito, lanciato nel maggio del 2018, offre un’ampia selezione di integratori e prodotti per il benessere. All’interno non vi sono farmaci in quanto quest’ultimi devono essere distribuiti mediante canali specifici. Ai prodotti in vendita viene applicato lo sconto minimo del 50%. Ad oggi il sito conta 18.500 utenti.

Econviene assicura la massima cura nella conservazione, che rispetta le normative vigenti (prodotti perfettamente integri dal punto di vista chimico-fisico e garantiti fino alla loro scadenza). Proprio per questo ogni prodotto viene sottoposto a un controllo ferreo da parte del team per assicurare il rispetto degli standard, dopodiché viene posto il sigillo di garanzia.

Lucia Franco

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