Sanità, nel 2015 quasi 25 miliardi di euro di sprechi
Secondo quanto afferma Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, in apertura della XII Conferenza nazionale Gimbe, nella sanità sarebbero stati sprecati quasi 25 miliardi di euro (24,73 miliardi di euro) nel corso del 2015, per un totale del 22% rispetto alla spesa complessiva, che ammonta a 112,4 miliardi di euro. Risorse che vengono sottratte ai servizi essenziali, e che rischiano di condurre il sistema sanitario a sgretolarsi, senza veder garantito il diritto alla salute dei cittadini.
Sempre secondo le osservazioni che sono state effettuate dalla Fondazione, le voci che avrebbero gravato maggiormente sugli sprechi sono il sovrautilizzo di interventi sanitari ritenuti inefficaci o inappropriati, pari a 7,42 miliardi di euro (il 30 per cento), a cui aggiungere frodi e abusi per circa 5 miliardi di euro (il 20 per cento). Ulteriormente, dai dati della Fondazione emerge che il sottoutilizzo della prestazioni ha pesato per 3,46 miliardi di euro (14 per cento) mentre gli acquisti a costi eccessivi hanno condotto a sprechi per 3,21 miliardi di euro (13 per cento). È costata poi 2,97 miliardi di euro un'assistenza non coordinata, e 2,72 miliardi di euro la burocrazia amministrativa, rispettivamente pari al 12 per cento e all'11 per cento.
"Il rapporto Ocse del gennaio 2017 ha confermato che in sanità 2 euro su 10 vengono sprecati. Le responsabilità ricadono su tutti gli stakeholders che devono impegnarsi a recuperarli", ha spiegato Cartabellotta, per il quale "non esiste alcun piano occulto di smantellamento del Servizio sanitario nazionale - ha precisato - ma nemmeno un programma esplicito per difendere un modello equo e universalistico di sanità pubblica da conseguire nelle future generazioni".