Il primo divano realizzato con le mascherine per combattere lo spreco

Il primo divano realizzato con le mascherine per combattere lo spreco

L’idea di trasformare le mascherine usate in un divano nasce dalla mente geniale di un designer trentino di nome Tobia Zambotti. Ma non si tratta solo di un divano dal design unico e innovativo, quanto piuttosto di un messaggio/denuncia molto chiaro e preciso contro lo spreco, l’inquinamento che sta stravolgendo piano piano il nostro Pianeta.

Il progetto COUCH-19

Il progetto “COUCH-19” nasce a dicembre, vale a dire quando Tobia Zambotti lancia il suo primo appello direttamente dalla sua pagina Facebook, invitando tutti i suoi compaesani di Pergine Valsugana e di Trento a raccogliere le mascherine monouso abbandonate per le strade. In questa maniera Tobia decide, difatti, di utilizzare le stesse per creare un divano dal design unico e denunciare così lo spreco e l’inquinamento provocato dal Covid-19. Precisamente, sono stati raccolti parecchi metri cubi di mascherine, crupolosamente igienizzate con ozono e conservate in sicurezza prima di trasformarsi in un'imbottitura perfetta per un pouf modulare e dal design stravagante, ispirato al colore e alla forma degli iceberg che denuncia in maniera creativa il problema dell’inquinamento provocato dalla pandemia. Come spiega anche Tobia, «il pouf è stato sagomato in modo irregolare in modo che, insieme ai colori “gelidi” della maggior parte delle mascherine usa e getta, richiami l’estetica di un iceberg: uno dei simboli più iconici del riscaldamento globale».

Insomma, un'idea geniale per combattere l'inquinamento.

L.F.

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