10 anni di sprechi di Atac, ecco quanto è costata ai romani
L’Atac del Comune di Roma attualmente versa in una condizione alquanto preoccupoante, tanto che la società stessa si trova in concordato. I debiti hanno, infatti, superato 1,3 miliardi di euro, gli stessi che non verranno più restituiti totalmente. Pertanto ciò significa che i contribuenti vedranno persi centinaia di milioni di euro.
Inoltre, l’Atac romana non è in grado di rispettare il contratto di servizio pubblico. È di fatto inadempiente nei confronti del Comune di Roma, a tal punto che nell’anno del 2017 i servizi non resi sono stati pari al 16%.
Ciò è avvenuto in primis perché l’Atac romana non ha ricevuto pochi soldi dai cittadini. Ciascun nucleo familiare ha, infatti, pagato (biglietti esclusi) circa 800 euro di tasse all’anno per tenere in vita la società in questione. Nel complesso però l’Atac è costata 7 miliardi di euro in 9 anni tra perdite e sussidi vari.
Negli anni questi costi sono andati sempre più ad aumentare. Se esaminiamo, quindi, i costi per vettura chilometro al netto di ammortamenti e svalutazioni si rileva che proprio nell’anno 2017 si è avuto il picco più elevato. Soprattutto, nell'ultimo biennio i costi sono aumentati da meno di 6 euro per veicolo chilometro a più di 6,5 euro. Se facciamo un confronto con il sistema internazionale, si può notare fin da subito che tale costo è 3 volte più alto rispetto ai servizi europei e il 50% più alto di Milano.
Cosa vuol dire quindi? L’ Atac annualmente ha un costo pari a 760 milioni di euro. Il costo del biglietto copre però soltanto il 25% dei costi totali. In sostanza, è come se il vero costo del biglietto singolo fosse pari a 6 euro, di cui 4,5 euro sono pagati dai contribuenti e solo 1,5 euro da chi utilizza effettivamente i mezzi. Il problema reale è che esiste un alto livello di evasione. Anche perchè il totale dei ricavi da biglietti e abbonamenti è pari alla metà del costo del personale. Ma pur portando l’evasione a zero si recupererebbero soltanto 60 milioni di euro, un valore troppo basso per sostenere i costi della società. Inoltre, ci sono 11.500 dipendenti e il tasso di assenteismo è superiore al 12%, ciò significa che circa 1500 persone al giorno restano a casa invece di andare a lavorare giornalmente. Quindi, troppi dipendenti ma anche troppi costi. Questo è forse il vero problema dell'Atac romana. Un problema che va sempre più ad incidere aumentando così i costi negli anni.
Con l’introduzione di un processo di liberalizzazione (quello che chiede il referendum popolare, in attesa domenica) potrebbe portare a una gestione più efficiente e produttiva. Se la società romana, infatti, avesse dei costi simili a quelli europei, non solo tutti i cittadini di Roma potrebbero viaggiare gratis, ma ad oggi sia il comune che gli enti pubblici potrebbero risparmiare fino a 400 milioni di euro l’anno.
Lucia Franco