Spreco Alimentare in Italia: ecco le cause
Nonostante una crisi economica globale l’Italia ha ridotto della percentuale pari al quasi 60% lo spreco alimentare, riuscendo a spingere la popolazione ad approcciarsi alla spesa in maniera più ragionevole e attenta. Ma cosa a cosa si riferisce l’Osservatorio sugli sprechi? I prodotti più sprecati in Italia, soprattutto consumati tra le mura domestiche sono: latticini, carne, uova, pasta, pane, frutta e pesce, dove il massimo è circa il 32% e il minimo sul 15% di spreco. Le perdite non sono certo indifferenti al nucleo famigliare, visto la cifra è pari quasi a 500 euro: tutto questo secondo i dati emanati dal Barilla Center for Food and Nutriton. Insomma, ogni anno si conta uno spreco dai 10 ai 20 milioni di tonnellate alimentari con un valore pari a milioni di euro, un dato allarmante che alla fine dei conti riuscirebbe a sfamare almeno 40 milioni di persone.
In Italia si spreca a livello alimentare soprattutto in tre fasi: produttiva, distributiva e del consumo. Con il termine Fase Produttiva andiamo ad indicare il raccolto della materia prima del trattamento (riferito a coltivazione e allevamento). In questo caso il 40% è relativo alla fase del raccolto, mentre il 60% durante il trasporto o immagazzinamento del cibo. Nella fase di distribuzione indichiamo tutti gli sprechi che avvengono durante il cambiamento del materiale alimentare a livello industriale, visto che alcuni pezzi non potrebbero essere presi in considerazione dal consumatore e quindi scartati e buttati via. Nella terza fase, quella del consumo sia per le famiglie che per la ristorazione, avviene in maggiore quantità nei Paesi più ricchi con il serio problema dello spreco che si realizza sulla catena del cibo.
Molte sono le principali cause dello spreco per le famiglie italiane. Quelle maggiori sono rappresentate nelle cattive abitudini in cui ogni nucleo famigliare realizza la classica spesa quotidiana o settimanale. Ma attenzione perché tra le principali cause ci sono anche la poca attenzione sull’etichetta che indica la conservazione di un alimento e le date di scadenze brevi. Altre due cause importanti sullo spreco di cibo sono anche la tendenza di servire a tavola cibi in abbondanza (molti dei quali vanni buttati e quindi sprecati) e le promozioni dei vari supermercati che inducono il consumatore ad acquistare alimenti in abbondanza.
Ma esistono anche delle soluzioni allo spreco di cibo. Nei Paesi che sono sulla via dello sviluppo sono intervenuti delle Organizzazioni non governative come l’ONG o addirittura degli stessi Governi, per migliorare tecnicamente ogni famiglia la raccolta attraverso una vera e propria formazione per come evitare gli sprechi inutili di alimenti. Un primo passo realizzato.