Spreco alimentare, in Italia pesa per 15,5 miliardi di euro

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Gli ultimi dati elaborati sullo spreco alimentare italiano confermano l’elevato livello di preoccupazione che circonda il fenomeno, e la necessità di coltivare una migliore prevenzione in tal senso.

I “Diari di Famiglia” eseguiti dal Ministero dell’Ambiente con il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari dell’Università di Bologna e con SWG, nell’ambito del progetto Reduce 2017 affermano infatti che lo spreco alimentare vale oltre 3,5 miliardi di euro, che sommati allo spreco alimentare domestico arrivano tuttavia a oltre 15,5 miliardi di euro, per una quota pari a quasi un punto percentuale di PIL.

Nel dettaglio, i Diari sottolineano come nei campi si sprechino 946 milioni di euro, nella produzione industriale 1,1 miliardi di euro e nella distribuzione 1,4 miliardi di euro. Si arriva così a 3,5 miliardi di euro, che rappresenta una quota minoritaria rispetto allo spreco domestico.

Di qui, la necessità di concentrare maggiore attenzione nei confronti delle migliori pratiche di prevenzione degli sprechi alimentari. È stato questo, ad esempio, l’obiettivo del Premio Vivere a Spreco Zero, che per l’edizione 2017 conferma categorie Imprese, Amministrazioni Pubbliche e Scuole, e di tante altre iniziative in organizzazione sul territorio.

Intanto, fortunatamente fra i cittadini cresce la sensibilizzazione al tema spreco: l’Osservatorio Waste Watcher (Last Minute Market / Swg) segnala in tal proposito che ben 7 cittadini su 10 sono a conoscenza della nuova normativa anti-spreco e che oltre il 91% considera grave e allarmante la questione spreco legata al cibo. È ancora dell’81% la quota di cittadini che si dichiara consapevole che il cambiamento deve avvenire innanzitutto dall’ambito domestico e quotidiano.

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