Sprechi Banca Veneta, venduto il jet privato

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Era stato uno dei simboli del boom di Banca Veneta. Voluto dall’ex amministratore delegato Vicenzo Consoli, l’aereo di bandiera dell’istituto di credito viene ora venduto per poter permettere all’istituto di credito di evitare la bancarotta.

Il velivolo, un Bombardier Learjet 60 XR da 7 posti (oltre a 2 posti per i piloti), allestimento da business class, autonomia di 4.500 chilometri, era stato acquistato anni fa dall’ex top manager ed era subito divenuto il simbolo della forza e dell’immagine dell’istituto di credito italiano. La storia del velivolo giunge ora a triste fine: come si legge in un comunicato da parte della stessa banca, la sua dismissione rientra all’interno della politica di controllo dei costi del nuovo corso societario. Una politica che, evidentemente, non ammette la presenza del lussuoso mezzo di trasporto.

L’aeromobile è così stato ceduto a una multinazionale straniera alle condizioni di mercato. “Dopo aver avviato l’azione di responsabilità nei confronti della passata gestione, con questa operazione il consiglio di Amministrazione fornisce un ulteriore segnale concreto di cambiamento, riportando l’attenzione alla clientela, allo sviluppo del sistema delle imprese e della società civile del territorio d’appartenenza, nonché ad un’efficiente e controllata gestione aziendale” – afferma il presidente Massimo Lanza al termine dell’operazione.

Naturalmente, non è sufficiente la sola vendita del jet per poter ricostituire una soddisfacente cassa. Nel mirino delle potenziali cessioni ci sono il centro servizi di Montebelluna e la villa Loredan Gasparini di Venegazzù, che fu comprata nel 2008 poco prima della crisi. Pronti per essere sacrificati anche la sede milanese in piazza Affari, e alcuni palazzetti comprati per le banche estere.

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