Il coronavirus azzera gli sprechi alimentari

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È difficile trovare un aspetto positivo nell’epidemia da coronavirus che ha colpito l’Italia. Tuttavia, se proprio vogliamo sforzarci a farlo, possiamo notare come il nuovo Covid-19 abbia dato una mano agli italiani meno virtuosi ad azzerare le spese, o quasi.

Sarà, probabilmente, il fatto che in molti non desiderano sopportare le lunghe file per il supermercato e che, stando a casa tutto il giorno, tutti i giorni, il frigo si apre sempre più spesso e si da maggiore valore agli avanzi, a cosa è bene consumare subito, a cosa è bene congelare, e così via.

Insomma, pressati dalla pandemia da coronavirus, gli italiani – afferma il sondaggio realizzato da Future Food Institute, un centro di ricerca di Bologna – hanno quasi azzerato gli sprechi.

La ricerca nei primi 10 giorni di aprile ha coinvolto un campione di 1.000 persone in tutta Italia, principalmente tra i 30 e i 50 anni di età (60%), residenti soprattutto in città medio grandi (70%) che hanno effettuato acquisti di alimentari nel supermercato più vicino (62%). È emerso un drastico calo di acquisti di pesce fresco (- 40%), considerato che è più difficile da trovare, mentre il 30% dichiara di aver comprato più frutta e verdura.

Il dato più interessante è tuttavia un altro: il 97% degli intervistati ha dichiarato di essere più sensibile al tema dello spreco alimentare, con il 60% che non butta via quasi nulla e il 37% che spreca meno di prima.

Speriamo che queste buone abitudini possa durare anche a emergenza finita…

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