Cile primo paese dell'America latina a vietare i sacchetti di plastica
Il Cile è diventato il primo paese del Sud America a vietare i sacchetti di plastica, unendosi alle 60 nazioni che hanno già imposto la misura per ridurre l’inquinamento causato ai 10 milioni di imballaggi di questo tipo consumati ogni 5 minuti nel mondo.
La nuova legge
Grazie alla nuova legge, approvata dal Congresso, promulgata dal presidente Sebastián Piñera e pubblicata sulla Gazzetta ufficiale, i sacchetti di plastica saranno sostituiti dalle borse di tela. Più precisamente, la nuova legge vieta la distribuzione di buste di plastica, con eccezione di quelle che servono a imballare alimenti. “Per ragioni igieniche o per evitare lo spreco di cibo”, secondo i media ufficiali.
Sei mesi e due anni di tempo per adeguarsi
Da oggi, vengono dati, per adeguarsi alle nuove regole, sei mesi alle grandi aziende e due anni alle piccole imprese. La responsabilità di garantire il rispetto della legge è assegnata ai comuni, che potranno realizzare multe del valore fino a 237 mila pesos (circa 400 franchi) per ogni sacchetto di plastica messo in commercio. Le sanzioni stabilite dalla legge saranno, inoltre, applicate dal tribunale locale di polizia.
La rivoluzione
L’obiettivo è prendersi miglior cura dell’ambiente e salvaguardare la reputazione verde della Nuova Zelanda. Per il Cile, dove solo il 4% dei 17,5 milioni di persone ricicla i propri rifiuti, è una vera e propria rivoluzione culturale.
Lucia Franco