Sicilia, sprechi e frodi pesano per quasi 250 milioni di euro l'anno
Gli sprechi e le frodi in Sicilia? Secondo quanto afferma un resoconto redatto dalla Guardia di Finanza nella regione del Mezzogiorno, costano ai siciliani oltre 243 milioni di euro. Una montagna di risorse finanziarie che avrebbe potuto essere utilizzata per servizi di assistenza (ad esempio) e che invece determina un danno erariale di difficile paragone in tutta Italia.
Stando a quanto spiegano le Fiamme Gialle in una loro nota, gli illeciti che hanno turbano la legalità della pubblica amministrazione, scoperti grazie alla stretta collaborazione con la procura regionale della Corte dei Conti, hanno condotto in manette 24 persone, mentre altre 467 sono state indagate a piede libero.
In particolare, i dati ci indicano che il peculato già accertato è salito a 10,8 milioni di euro, mentre tra corruzioni e concussioni vanno in fumo 1,8 milioni di euro. Peraltro, si noti come dei 243 milioni di euro di irregolarità accertate, solamente un decimo è già stata recuperata mediante sequestro dei beni (circa 22 milioni di euro) confermando dunque che il lavoro della Guardia di Finanza è tutt’altro che facile, e che le tecniche di elusione dei patrimoni sono sempre più sofisticate.
Infine, la Guardia di Finanza rammenta che la lotta agli sprechi ha condotto all’effettuazione di verifiche anche sui flussi di finanziamenti comunitari, nazionali e regionali, con frodi per 127 milioni di euro nei comparti pesca e agricoltura, e 824 persone accusate di aver razziato incentivi previsti per il mondo delle imprese.