Sprechi alimentari: e se l'Italia fosse un modello?

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Spesso sul nostro sito parliamo di sprechi e di cattive notizie, lamentando come tanto rimanga da fare per poter elevare l'Italia a luogo di riferimento globale per quanto concerne il contenimento della corruzione, delle inefficienze, dello spreco alimentare e non solo. Tuttavia, è bene anche riconoscere quanto di buono sta avvenendo sul nostro Paese, anche in virtù del fatto che, in fondo, altrove le cose non vanno particolarmente meglio.

Lungi da noi giungere a considerare il mal comune un mezzo gaudio, ma giova comunque ribadire che secondo le ultime statistiche diffuse qualche giorno fa, ogni italiano butta in media 164 chili di cibo l'anno: molto, sicuramente, ma altresì meno rispetto a quanto fa un francese, che fa terminare nel cestino 169 kg di cibo l'anno, o un tedesco, con 171 kg. Fanno molto peggio di noi gli svedesi, in testa in numerosissime classifiche di civiltà, ma in grado di gettare nella spazzatura ben 187 chili di rifiuti.

In tal senso, una buona mano d'aiuto potrebbe esser stata data dalla legge approvata ad agosto dal Parlamento, che aiuta e agevola i ristoratori a donare il cibo in avanzo, così come una fortissima mano d'aiuto la stanno dando le numerose attività di sensibilizzazione che le città, le organizzazioni e i governi stanno conducendo in tutta Europa. Un cambio di passo non troppo repentino, ma comunque ben esistente e graduale.

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