Corruzione, combatterla con le opere d'arte

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Possono le opere d'arte combattere la corruzione? A Casa Testori, Novate Milanese, pensano di si. Perché qui, fino al prossimo 4 giugno, c'è la possibilità di poter prender visione di una mostra piuttosto particolare, che si snoda in tutte le stanze della villa, con il titolo "Arte contro la corruzione". Ma da dove nasce questo evento? E con che finalità?

A spiegarlo, sulle pagine del Corriere della Sera, è il direttore Davide Dall'Ombra, secondo cui "tutto è nato da un interrogativo: l’arte può essere propositiva su un argomento cruciale come la corruzione, trasversale e comune a tutto il pianeta? L’arte può far crescere la sensibilità al riguardo? Soprattutto per i giovani, vittime a volte inconsapevoli dei meccanismi corruttivi che ingarbugliano e frenano ogni cosa".

Su tale riflessione si è così sviluppata l'idea di una rassegna collettiva, concretizzatasi con la partecipazione di una rosa di 29 creativi di diverse generazioni. Con un'opera probabilmente simbolo: Senza titolo, realizzata nel 2013 da Mimmo Paladino. Un vero e proprio groviglio di fili metallici che avvolge e soffoca una testa umana, così come la corruzione avvolge e soffoca ogni attività.

Ma non solo. C'è spazio per i quattro esemplari della Costituzione cancellata di Emilio Isgrò, o ancora l'installazione Malelingua di Antonio Marras, le foto di mafia di Letizia Battaglia, il ritratto in veste di migrante di Corrado Levi e... tanto altro che vi consigliamo di vedere dal vivo!

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