Sprechi Roma, 5 milioni di euro per l'acqua delle fontane
Negli ultimi giorni Il Fatto Quotidiano ha parlato lungamento delle spese che nella Capitale hanno fatto storcere ben più di qualche naso. E, in particolare, quelle che il Comune di Roma - e dunque, i suoi cittadini - pagano per poter sostenere la spesa dell'acqua nelle principali fontane.
L'occasione di un simile approfondimento è venuta dall'analisi delle bollette che l'Acea ha inviato nel 2012 al comune di Roma. E dalle quali emerge che è stato necessario ripagare con 234 mila euro l'acqua della fontana alla salita del Pincio, quasi 250 mila euro per Piazza Farnese, 294 mila euro per la fontana di Trevi, addirittura 523 mila euro per la fontana dei Quattro Fiumi del Bernini, oltre a 33 e 31 mila euro per l'alimentazione delle fontane laterali. Insomma, in tutto 590 mila euro, che sommati ai costi delle altre fontane presenti nella Capitale, portano il conto a 5,1 milioni di euro.
Il conto è, ovviamente, imbarazzante per la sua esosità - sottolinea il quotidiano. E, prosegue Il Fatto Quotidiano, non è affatto trasparente, visto e considerato che secondo i funzionari capitolini le fontane monumentali di Roma sono alimentate con acqua potabile e sono prive di impianto di ricircolo.
Peccato che, in aggiunta a quanto sopra, un'inchiesta di Sky Tg 24 abbia scoperto che l'impianto di ricircolo in reltà esiste, e che le fontane monumentali sono alimentate non dalla rete potabile, ma da quella non potabile, con i consumi reali che dunque non hanno nulla a che vedere con l'importo che è stato realmente indicato in fattura. Per intederci, secondo i tecnici di Acea Ato 2, l'alimentazione di piazza Navona costerebbe 4,7 mila euro l'anno, contro bollette di quasi 600 mila euro.