Sprechi edilizia scolastica, un fenomeno dal quadro desolante
Secondo i dati ministeriali, il 63% degli istituti scolastici italiani è costruito prima del 1976, mentre 6 su 10 non sarebbero a norma antincendio. Dati evidentemente di drammatica attualità, diramati dal ministro dell’Istruzione Marco Bussetti durante un recente question time in Senato, e accompagnato da alcune ulteriori riflessioni che tracciano un quadro desolante.
Ma in che modo invertire la rotta? Secondo Bussetti, la ricetta non può che essere quella di velocizzare le procedure e liberare le risorse in parte già disponibili. “Il tempo medio dei procedimenti attraverso i quali le risorse stanziate nel bilancio dello Stato per finanziare interventi di ristrutturazione ed adeguamento sismico delle scuole pervengono agli enti locali, proprietari degli edifici scolastici, è di circa un anno e mezzo” – afferma bussetti, ricordando poi come a questo tempo occorra aggiungere quello necessario all’ente per fare le gare di appalto ed eseguire gli interventi.
Per quanto riguarda le risorse da spendere, Bussetti ha rammentato come quasi 7 miliardi di euro siano già a disposizione grazie agli stanziamenti precedenti, e che questi possono essere dunque erogati agli enti locali proprietari degli edifici scolastici.
Per quanto concerne infine un’analisi regionale, le zone più attardate con i lavori sono al Sud, con Sicilia, Puglia e Sardegna in testa. Di contro, molto meglio è lo scenario al Nord e, soprattutto, in Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Veneto.