Milano, caso di corruzione all'Ortomercato
La squadra mobile di Milano ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di un imprenditore e di un suo dipendente, in qualità di amministratori occulti di AGEAS, un consorzio di cooperative concessionario per le attività di facchinaggio all’interno dell’Ortomercato. L’ordinanza è stata altresì nei confronti di Stefano Zani, ex direttore generale di Sogemi, società partecipata del Comune che gestisce la struttura di via Lombroso, accusato di corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio, commesso in continuazione. I due imprenditori, Giorgio Gnoli e Vincenzo Manco, sono invece accusati di istigazione alla corruzione.
Per tutti i destinatari del provvedimento sono stati disposti i domiciliari.
Il presidente di Sogemi, Cesare Ferrero, ha spiegato al quotidiano La Repubblica che la società non risulta essere indagata, perché il procedimento è personale, ed è a carico di Zani. La società ha confermato di collaborare da tempo con la questura e di essere profondamente dispiaciuta dell’accaduto.
Il capo della squadra mobile milanese, Marco Calì, ha affermato che Zali e Gnoli avevano uno stretto rapporto di amicizia e professionale, e che in diverse occasioni l’ex direttore di Sogemi è intervenuto per ridimensionare le sanzioni che colpivano la società di Gnoli, sorpresa dagli ispettori in difetto con la consegna periodica delle rendicontazioni contabili. Sanzioni che prevedono anche la sospensione dell’attività all’Ortomercato anche per 15 giorni, con multe da 2.000 euro al giorno.