Corruzione, Cantone richiede ritorno al finanziamento pubblico partiti

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Intervistato dal Foglio, il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone si è detto “personalmente non contrario a un ripristino di un finanziamento pubblico intelligente, in cui ci sia la rendicontazione precisa di tutto. E quando dico di tutto non intendo solo in entrata ma anche in uscita: nella vicenda Lusi, per esempio, i soldi sono stati ricevuti regolarmente, ma poi sono stati spesi senza che nessuno controllasse”.

Insomma, dal contenuto dell’intervista emerge come Cantone sia prevalentemente favorevole a un finanziamento pubblico ben regolato, piuttosto che un finanziamento pubblico “surrettizio” e non ben regolato, come invece avviene a volte con le fondazioni.

Ulteriormente, ha poi proseguito il presidente Anac sul quotidiano, sarebbe preferibile “che la politica una volta per tutte fosse disposta a prendere un’iniziativa che l’Italia aspetta da anni: una buona legge sui partiti che stabilisca chiari e semplici criteri di accesso, e che impedisca di fare politica senza essere trasparenti fino in fondo”.

A proposito di interventi legislativi, Cantone auspica modifiche della legge Severino: un provvedimento del quale il presidente condivide “molto” l’impianto, ma non il 100%, poiché “chi rappresenta il popolo” - osserva - “deve avere criteri di moralità e di eticità diversi dal cittadino comune. Non è la stessa cosa diventare impiegato comunale o parlamentare”.

Tra i punti rivedibili della legge Severino emerge la discussione su quali siano le tipologie di retao, quali le ipotesi di condanna che possono far scattare o meno la sospensione, considerato che alcune sono troppo severe, altre poco chiare.

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