Ecco quanto spreca la nostra sanità
Secondo quanto afferma un'indagine della Fondazione Gimbe, illustrata nel Rapporto sulla sostenibilità del Servizio sanitario nazionale 2016 - 2025, nel corso del solo ultimo anno sarebbero stati sprecati nella sanità circa 25 miliardi di euro, ovvero il 20 per cento del totlae della spesa (112,4 miliardi di euro).
In particolare, afferma l'indagine, le voci che hanno gravato maggiormente sugli sprechi sarebbero le prestazioni inefficaci, inappropriate o troppo costose rispetto ai benefici reali, per un peso di 7,4 miliardi di euro, davanti alla corruzione, che si annida nel servizio sanitario nazionale per 4,9 miliardi di euro.
Per poter porre rimedio a questa escalation di sprechi, il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, ha dichiarato che "è indispensabile un piano graduale di disinvestimento dagli sprechi, non solo basato su azioni puntuali di spending review, ma che preveda interventi strutturali e organizzativi in grado di eliminarne definitivamente una componente". Un piano di disinvestimento che, stimano gli esperti, potrebbe essere in grado di far recuperare al nostro Paese circa 100 miliardi di euro in 10 anni.
Tornando alle principali voci di spreco, 3,2 miliardi di euro (pari al 13 per cento) sono stati conteggiati nell'acquisto di tecnologie sanitarie, farmaci e strumenti medici e beni e servizi non sanitari, a costi eccessivi (mense e lavanderie su tutte), mentre altri 3,4 miliardi di euro (pari al 14 per cento del totale) sono ricollegabili a sprechi determinati dal sottoutilizzo delle prestazioni, con aggravamento delle condizioni dei pazieenti, ricoveri e altri interventi evitabili.
Come se non bastasse, burocrazia, ipertrofia del comparto amministrativa e scarsa diffusione delle tecnologie assorbono circa 2,7 miliardi di euro, per l'11 per cento del totale, mentre l'inadeguato coordinamento dell'assistenza pesa per altri 2,9 miliardi di euro (il 12 per cento).