Sprechi Cosenza, 1,5 milioni di euro per totem inutilizzati
Qualche giorno fa il Venerdì de La Repubblica si è occupata di Cosenza e, in particolar modo, di un esempio di spreco dei fondi europei nella città calabrese. L’articolo parlava in particolar modo dei Totem Urban Generation, dei dispositivi non funzionanti, per i quali sono però stati spesi migliaia di euro.
In origine, i totem avrebbero dovuto costituire una rete progettuale per l’area urbana, rappresentando il via per l’installazione di defibrillatori semi-automatici da usare in caso di emergenze. In realtà , però, già i sindacati locali avevano più volte denunciato, e in tempi non sospetti, il fallimento del progetto, con contestuale spreco di soldi pubblici senza beneficio effettivo per la collettività .
Nell’articolo del Venerdì, a firma di Raffaele Oriani, si ricorda come “spendere evidentemente non basta, e lo si capisce soprattutto in Calabria, la regione più povera d’Italia, con il peggiore tasso di disoccupazione giovanile ma la più alta quota di fondi europei pro capite. Nel settembre 2015 nell’area urbana di Cosenza e Rende si diffondono i totem interattivi del progetto Urban Generation: devono facilitare il dialogo tra amministrazione e cittadinanza, offrire un kit di pronto intervento, ma soprattutto dar vita ad un ambizioso gioco di ruolo nella mobilità sostenibile. Il lancio è pomposo e affollatissimo, se non altro perchè i promotori mettono in palio ben 300 smartphone Lumia 535: possono permetterselo, hanno alle spalle un milione e mezzo di euro di fondi MIUR ed entro un mese puntano a far giocare, sulla loro piattaforma “almeno 5mila utenti”. Il problema è che l’evento di lancio coincide con la calata del sipario: gli schermi dei totem non funzionano, del gioco di ruolo ha più saputo nulla e le cassette di pronto soccorso che dovevano ospitare ben 30 defibrillatori sono molto semplicemente vuote”...