Sprechi Natale, c'è chi dice no alle luminarie di fine anno

luminarie

Il sindaco di Medole Giambattista Ruzzenenti ha recentemente risposto alle polemiche sorte sui social circa la mancanza di luminarie per il Natale. Sui gruppi Facebook, infatti, molti utenti si sono lamentati sul perché le luminarie a Medole siano così poche e, interpellato sulla vicenda, il primo cittadino non ha avuto dubbi o esitazioni, affermando che non sarebbe una questione di soldi, quanto anche di una questione culturale.

Insomma, per Ruzzenenti non sarebbe affatto una scelta legata alla crisi che da anni sta attanagliando le amministrazioni, bensì una precisa scelta che ha a che fare con i valori che Ruzzenenti e la sua amministrazione stanno promuovendo nella propria azione di governo.

Difficile, comunque, non tirare in ballo anche l’aspetto economico, con il primo cittadino che ricorda come già ad agosto si siano consumate tutte le risorse di un anno intero, dando così fondo al consumo delle risorse per il futuro. Con una simile mossa, pertanto, il sindaco cerca anche di arginare i consumi, ponendo freno agli sprechi.

Naturalmente, l’esempio di Medole è solo uno dei tanti, ed è uno dei più recentemente saliti alla ribalta della cronaca. Guai, però, a pensare che sia unico: sono sempre di più i primi cittadini italiani che, tra la voglia di risparmiare e il desiderio di poter dare un segnale culturale importante, hanno dato il via a una stretta sulle luminarie e sugli eventi natalizi. E voi che cosa ne pensate? Siete d’accordo a una simile virata che sa un po' di austerity e un po' di maggiore rispetto del “vero” significato della festività di fine anno?

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