Si chiama “Food sharing – Confartigianato Roma trasforma gli sprechi alimentari in cibo”, ed è un progetto molto interessante che nel corso dei prossimi mesi prevede il ritiro sistematico, su scala municipale, di alimenti freschi e in buono stato presso i negozi e supermercati che aderiranno all’iniziativa.
Un accordo che, intuibilmente, si inserisce all’interno del progetto per la raccolta differenziata porta a porta presso le attività commerciali, grazie a un protocollo firmato tra Roma Capitale e Confartigianato, a coinvolgimento di nuovi attori e di nuove iniziative progettuali in grado di sostenere l’attività di recupero, generando valore per tutta la comunità.
Non sorprende, ad ogni modo, che l’impulso fondamentale anti-spreco alimentare stia partendo proprio dai Comuni. Oltre a Roma, sono tante le municipalità particolarmente interessate al tema: si pensi a Milano, la prima importante città italiana a dotarsi di una Food Policy cittadina, per poter rendere il sistema alimentare cittadino più equo e più sostenibile, mediante iniziative di sensibilizzazione e progetti a spreco zero. O, ancora, si pensi a Parma, con il Comune che ha lanciato l’iniziativa “Parma Social Food. Tra povertà e spreco alimentare: verso una Food Policy per la Città Creativa della Gastronomia Unesco”, che coinvolge diversi attori sociali sul territorio e una fase di ricerca che punta ad analizzare i temi della povertà e dello spreco alimentare, quantificandone così la diffusione su Parma, per poi porvi rimedio.