Ogni anno in Italia si getta nella spazzatura per 15 miliardi di euro. Nel mondo, un terzo della produzione totale viene sprecato, per un valore di 2 mila miliardi di euro.
Numeri evidentemente preoccupanti che, però, non sembrano riguardare la carne. Stando a quanto affermano i dati evidenziati sul sito internet La stellina della carne bovina, infatti, la filiera della carne bovina è tra le più virtuose in tutta Italia, incidendo solamente per il 5% degli sprechi complessivi.
Insomma, nonostante la natura tendenzialmente deperibile del prodotto commercializzato, la filiera bovina determina pochi sprechi, grazie alla struttura e all’organizzazione della produzione, che consente la lavorazione di sottoprodotti in numerosi processi secondari, e al valore economico, culturale e sociale che viene attribuito dai consumatori alla carne bovina e ai suoi derivati.
In particolar modo, nelle fasi dell’allevamento e della prima trasformazione, gli scarti della carne vengono ridotti perché le sovrapproduzioni vengono facilmente conservate in surgelazione. Nella fase di distribuzione la maggiore causa di spreco è il raggiungimento della data di scadenza, mentre per quanto attiene il consumo domestico gli sprechi si riducono perché il consumatore stesso congela l’alimento per evitare sprechi (51 per cento) o preferisce fare la spesa più frequentemente per non creare troppe riserve (49 per cento).