Secondo quanto afferma il Comitato Europeo delle Regioni in una sua relazione, entro il 2025 (ovvero, poco meno di 10 anni) deve essere ridotto del 30 per cento lo spreco alimentare. Una relazione, quella recentemente rilasciata dal Comitato, che punta a sensibilizzare e incoraggiare le autorità locali e regionali a raggingere questo ambizioso obiettivo, mettendo in atto delle azioni che siano efficaci per poter prevenire guai peggiori, e coinvolgere direttamente tutta la cittadinanza.
Ogni anno circa il 20 per cento di tutto il cibo che viene prodotto in Europa viene infatti gettato nella spazzatura, nonostante il 10 per cento della popolazione dell'Unione Europea non sia in grado di garantirsi un pasto quotidiano. Insomma, lo spreco è sotto gli occhi di tutti, così come i benefici che si potrebbero avere se si attuassero delle politiche efficaci di contenimento degli sprechi: nel 2012, ad esempio, sono finiti in sprechi ben 88 milioni di tonnellate di alimenti, per una quota pari a 173 chili per ogni cittadino.
"L'obiettivo del 30% mostra che le amministrazioni locali e regionali sono pronte ad agire" - ha in merito commentato il presidente del Comitato Markku Markkula. Il documento in questione stabilisce inoltre una serie di raccomandazioni pratiche su come si possa agire per diminuire lo spreco alimentare, focalizzandosi ad esempio sull'utilizzo dei prodotti di stagione nelle mense, o l'inserimento di campagne di sensibilizzazione nei programmi scolastici. "Sono profondamente convinto che le nostre regioni e città giochino un ruolo importante nella riduzione degli sprechi alimentari perché generano e gestiscono rifiuti ogni giorno" - ha dichiarato il commissario Ue alla Salute, Vytenis Andriukaitis.