Con lo scopo di contrastare gli sprechi e recuperare il cibo invenduto anche nei negozi di alimenti al dettaglio, e non solamente in quelli della grande distribuzione organizzata, è nato un patto tra Confesercenti e Last minute market (Lmm), lo spin-off dell'Università di Bologna che recupera le eccedenze alimentari.
Il protocollo di intesa così siglato punta - mediante un intervento strutturato in diverse fasi - a ridurre 1,2 miliardi di euro di eccedenze in prodotti alimentari nella distribuzione commerciale. Per quanto concerne le fasi, la prima rappresenterà la realizzazione di un'app web gratuita per la riduzione dell'inveduto nei negozi: aperta a tutti gli esercenti, l'applicazione segnalerà agli utenti gli sconti di fine giornata sui prodotti alimentari presso il negozio più vicino. Al termine di ogni giornata, i prodotti alimentari ricollocabili verranno distribuiti a enti e associazioni solidali accreditate. Sarà poi elaborato un piano informativo a doppia faccia: le best practices per i commercianti, un decalogo per i consumatori.
Il protocollo considera infatti come, nonostante la buona volontà delle imprese, la vera "voragine" degli sprechi alimentari in Italia sia proprio nell'ambiente domestico, e come tanto rimanga da fare per poter colmare questo gap. Dalla dispensa al frigorifero, dai fornelli al bidone della spazzatura, lo spreco domestico vale 8 miliardi di euro ogni anno, ovvero 30 euro al mese a famiglia, per 2,4 kg di cibo sprecato.