Per le strade di Milano si aggira un camioncino che vende frutta, a prezzi convenienti. Con una particolarità: si tratta di frutta scartata dai prodotti freschi dei supermercati, perché magari non proprio attraente sotto il profilo estetico, ma comunque pur sempre buona al palato e per la nostra salute.
Insomma, frutti “brutti”, che non arrivano nella grande distribuzione perché non sarebbero probabilmente acquistati, e che oggi possono avere una seconda possibilità proprio grazie al progetto Bella Dentro, nato appunto per poter contrastare gli sprechi ingiustificati e insostenibili nel settore ortofrutticolo tricolore.
Stando ai creatori del progetto, questi sprechi basati solo su canoni estetici costituiscono un danno enorme agli agricoltori, all’ambiente e all’economia. Difetti estetici inevitabili, nella vita di un prodotto naturale, e che possono erodere circa il 20% della produzione totale, arrivando a superare il 50% in caso di grandine.
Proprio per questo motivo si punta ora a vendere questi “scarti” non più solamente all’interno dell’industria della trasformazione (per l’uso in succhi e distillati), quanto ai consumatori finali con un modello di business che porta la frutta, bella dentro e bruttina fuori, direttamente sotto casa.
Un’iniziativa interessante da replicare in altre città, nella speranza che possa contribuire a ridurre gli sprechi alimentari di frutta e verdura.