Si chiama Jellyfish Barge, è stata pensata come una serra modulare e può essere facilmente fruita per coltivare superfici marine. Un’idea utile e accattivante, con chiari risvolti anti-spreco, i cui primi prototipi sono già stati installati a Pisa, a Milano e a Stoccarda.
La soluzione, economica e facilmente replicabile, è una sorta di zattera galleggiante composta da quattro moduli serra e un modulo di connessione zip. Il modulo di connessione è, in particolar modo, uno spazio comune all’interno del quale è possibile programmare delle attività condivise, come ad esempio un mercatino, oppure attività formative o di relax. La serra può invece essere un vero e proprio impianto produttivo, permettendo a chiunque ne abbia le possibilità di poter predisporre un vero e proprio orto a portata di mano.
Ideata da Antonio Girardi e Cristiana Favretto, l’idea è stata poi sviluppata da una società spinoff dell’Università di Firenze, Pnat. Tra gli altri partecipanti al progetto segnaliamo anche il coordinamento di Stefano Mancuso, scienziato vegetale, e Camilla Pandolfi, Elisa Masi e Elisa Azzarello, botaniche e agronome.
L’idea è stata scelta per l’esposizione nel padiglione italiano alla 15ma Biennale di Architettura di Venezia, ed è stata tra i finalisti del Compasso d’Oro. Ha inoltre ottenuto altri ambiziosi premi internazionali.