Sta facendo discutere – e non poco – l’iniziativa del supermercato di East of England Co-op, un supermercato inglese che ha scelto di vendere ai propri clienti dei prodotti giunti oltre la data di scadenza anche da un mese, ma ritenuti comunque sicuri per la salute degli acquirenti.
E così, la rete di negozi locali potrà raggiungere due (o più) obiettivi: dare un nuovo impulso ai propri impegni sociali mediante la riduzione degli sprechi attraverso tale vendita, e permettere agli acquirenti di poter metter mano su prodotti ancora commestibili a prezzi scontati.
Naturalmente, il fatto che i prodotti alimentari siano giunti in un periodo successivo alla data di scadenza sarà ben esplicitato, permettendo così alla clientela di scegliere se approfittare o meno di tale opportunità. Fermo restando – si intende – che per motivi di sicurezza non sarà comunque possibile vendere uova, carne e pesce scaduti, visto e considerato che potrebbero rappresentare un pericolo per la salute dei clienti, se consumati oltre la data di scadenza. Via libera invece alla vendita di cibo in scatola o imbustato, anche se è trascorsa qualche settimana dalla scadenza.
Al di là delle esigenze di marketing (dalle parti del supermercato giurano che non si tratta di una mossa pubblicitaria) appare chiaro l’intento della compagnia, che vuole fare la sua parte nel tentativo di ridurre gli sprechi, che nel Regno Unito – come altrove – rappresentano un problema non irrilevante, con i suoi 16 miliardi di sterline di cibo commestibile che ogni anno vengono gettati via.