Stando a quanto riportano le informazioni elaborate sulla base dei test 'Diari di Famiglia' eseguiti dal ministero dell’Ambiente con il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari dell’Università di Bologna e con Swg, nell’ambito del progetto Reduce 2017, ogni anno circa 15,5 miliardi di euro di alimenti finiscono nella pattumiera, con un peso pari a quasi l’1% del Pil (lo 0,94%).
In particolare, lo studio sottolinea come valga oltre 3,5 miliardi di euro all’anno lo spreco alimentare nella sola filiera (i campi, la produzione industriale, la distribuzione), mentre lo spreco domestico reale salirebbe a quota 12 miliardi di euro (mentre è di 8 miliardi di euro quello percepito).
Fortunatamente, in questo ambito sta crescendo altresì la sensibilizzazione dei cittadini intorno al tema spreco. L’Osservatorio Waste Watcher (Last Minute Market/Swg) stima infatti che 7 cittadini su 10 siano a conoscenza della nuova normativa in vigore da circa un anno, e più del 90% considera grave o allarmante la questione spreco legata al cibo. Ancora, l’81% dei cittadini si dichiara consapevole che il cambiamento debba avvenire soprattutto nel quotidiano.
“Lo spreco si annida soprattutto vicino a noi - spiega il responsabile scientifico di Reduce, Luca Falasconi - Il progetto ci permette di capire che proprio la quotidianità delle nostre azioni determina la produzione di spreco alimentare, ogni giorno. Il frigo, la dispensa, e le mense scolastiche sono tra i principali luoghi dove ogni giorno cibo ancora perfettamente buono e sano inizia il suo percorso verso la discarica”.