Stando a quanto emerge da un’analisi condotta dalla Coldiretti sulla base dei dati forniti dall’Onu, e diramata nel corso del recente G20 di Firenze, ogni anno in tutto il mondo viene sprecato quasi 1 miliardo di tonnellate di cibo. Una fetta rilevante della produzione, tanto da aggirarsi intorno al 17% di tutto quanto viene annualmente prodotto in tutto il globo, con un evidente effetto drammatico sia sulla sostenibilità ambientale che sul clima, oltre che con riflessi gravi sull’economia internazionale, già messa a durissima prova dall’emergenza pandemica.
Per quanto concerne il nostro Paese, il report sottolinea come nelle abitazioni degli italiani ogni anno si buttino nella spazzatura circa 67 chili di alimenti, per un totale di più di 4 milioni di tonnellate. A causa di ciò, il nostro Paese è al 12mo posto nella lista dei Paesi meno virtuosi, che vede in testa l’Arabia Saudita con 105 kg di cibo all’anno procapite che finisce nel casino, davanti ai 102 kg dell’Australia e ai 94 kg del Messico. Di contro, i Paesi che occupano le ultime posizioni e, dunque, possono essere ben considerati come i più virtuosi, sono la Russia con 33 kg, il Sudafrica con 40kg e l’India con 50 kg.
Se però si restringe il campo alla sola Unione Europea, emerge come i cittadini italiani siano comunque tra i più corretti dell’area, considerato che i francesi cestinano circa 85 kg a testa, contro i 75 kg dei tedeschi, e – anche se sono appena usciti dall’area UE – gli inglesi con 77 kg.