Secondo quanto sostenuto dalla ricerca ”Il contrasto dello spreco alimentare tra economia sociale ed economia circolare”, condotta dal Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università Federico II di Napoli in collaborazione con Qui Foundation, la Onlus sostenuta da Qui! Group impegnata dal 2008 nella lotta allo spreco alimentare, e l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (Anci), ogni anno nel centro storico di Napoli finiscono nel cassonetto 745 tonnellate di cibo, equivalente al peso di ben 75 camion.
La statistica, che emerge dall’indagine realizzata nell’ambito del progetto “Campania Differenzia” promosso dal Ministero dell’Ambiente e da Anci, è stata ottenuta mediante analisi di un campione di 984 attività di ristorazione, tra cui ristoranti, mense, bar, pasticcerie e gelaterie.
Ebbene, i numeri ottenuti sono abbastanza impietosi: dai dati raccolti emerge infatti che il 70% del cibo sprecato è rappresentato da prodotti invenduti che potenzialmente possono essere ancora consumati, e che il cibo invenduto che però è utilizzabile ancora per l’alimentazione umana, nel solo centro storico di Napoli ammonta a 2,5 milioni di pasti, una cifra che consentirebbe di sfamare 3.000 individui l’anno.
Insomma, numeri di grandissima preoccupazione, che evidenziano naturalmente la presenza di ampissimi margini di miglioramento, che le parti in causa sopra citate vorrebbero conseguire quanto prima...