Secondo quanto afferma la Fondazione Barilla Center for Food and Nutrition in occasione della Giornata nazionale contro lo spreco alimentare, che ricorre il prossimo 5 febbraio, ogni anno l’umanità spreca 1,3 miliardi di tonnellate di cibo ogni anno, pari a circa un terzo della produzione mondiale. Una quantità drammatica, che nel corso del 2030 dovrebbe salire a 2,1 miliardi di tonnellate, con un incremento del 61,5% rispetto a quanto non avvenga oggi, con ulteriori ripercussioni negative a livello sociale, economico e ambientale.
Nel nostro Paese, afferma ancora la Fondazione, lo spreco alimentare ammonta al 2% di tutto il cibo prodotto, con una media di 65 kg di cibo annuo pro capite che viene cestinato, a livello domestico, nei ristoranti, nei negozi.
La Fondazione rammenta anche come grazie alla legge Gadda n. 166/2016 si sia effettivamente riusciti a contenere gli sprechi promuovendo ottime azioni di ridistribuzione delle eccedenze e dei beni inutilizzati con finalità tendenzialmente sociali (le donazioni sono aumentate del 21%) ma tanto rimane da fare.
Tra le cause dello spreco alimentare domestico, sottolinea Barilla, c’è ad esempio una cattiva gestione delle scadenze, una non corretta conservazione degli alimenti e delle scorte, una errata pianificazione della spesa. Spunti che, evidentemente, possono essere concretamente migliorati tra le mura amiche…