A Buchan Deep, a 25 chilometri dalla costa scozzese, si trova il primo impianto galleggiante al mondo che sfrutta il vento: l’Hywind Scotland. Strutture alte più di 250 metri, che funzionano grazie a zavorre sommerse, ancorate al fondale attraverso cavi di acciaio.
Come funziona un impianto eolico galleggiante sul mare?
Il sistema di galleggiamento consente di adattare questi impianti a fondali più o meno profondi, superando i limiti strutturali delle versioni tradizionali che, essendo appoggiate al suolo, si adattavano al massimo a fondali di 40-60 metri. Le pale poggiano su delle chiatte galleggianti con una zavorra che consente di agganciarle fino a una profondità marina di 700 metri, anche se di solito per questo tipo di infrastrutture si cerca di non superare i 100-120 metri di profondità. Cinque turbine consentono alle pale di produrre 135 GWh di energia rinnovabile, in grado a sua volta di fornire luce, riscaldamento e raffreddamento alle abitazioni di 20mila famiglie.
I costi
Per completare l’opera firmata dal gigante norvegese Statoil e della compagnia araba Masdar ci sono voluti ben 6 anni di sperimentazione, oltre che 200 milioni di sterline di investimenti e un lungo viaggio in mare dalla Norvegia alla Scozia, per trasportare le turbine.
I vantaggi
- Possibilità di sfruttare venti più forti e più costanti;
- Riconsiderare bacini con profondità elevate (un tempo esclusi a priori);
- Soddisfare i vincoli paesaggistici andando a installare gli impianti in zone lontane dalle coste.
Lucia Franco