Negli scorsi giorni la Ademe, l'Agenzia per l'ambiente e la gestione dell'energia francese, ha pubblicato un'interessante guida pratica con la quale cerca di contribuire attivamente a ridurre lo spreco alimentare nella ristorazione collettiva.
Secondo la guida, in media a ogni pasto vengono sprecati dai 150 ai 200 grammi di cibo: in merito, l'Ademe stima che sia possibile ridurre tale ammontare anche del 50 per cento, andando così ad abbattere in misura drastica e concreta lo spreco alimentare che accrescse, giorno dopo giorno, una difficile condizione sociale, culturale ed economica.
Nella guida l'agenzia ricorda in particolar modo che per i ristoranti che servono 500 pasti 200 giorni l'anno, lo spreco si collocherebbe addirittura tra le 15 e le 20 tonnellate all'anno, per 30 mila o 40 mila euro di prodotti che vengono gettati via.
Per poter ridurre tale scenario e ricondurlo in un'ottica più positiva, il documento propone una serie di metodi per poter passare all'azione, stabilendo un sistema per poter misurare e analizzare le cause dello spreco alimentare (dal menu alla fase di produzione, dal servizio al consumo) e sufficientemente indurre una persona capace di motivare tutto il ristorante verso un percorso di contenimento dello spreco.
Successivamente, occorre porre in essere un piano calibrato, che possa "ridare valore al cibo e, in generale, all’offerta del ristorante. spiegare da dove vengono i prodotti, proporre dei prodotti di qualità più elevata, preparati meglio e passare più tempo a parlare con i commensali per rispondere alle loro attese significa migliorare l’offerta".