Granarolo ha presentato i propri nuovi obiettivi di sostenibilità, affermando che nel piano 2019 – 2021 spicca quello di raggiungere un punteggio minimo di 70/100 di benessere animale in tutte le stalle della filiera già certificate, unitamente a una più attente gestione dell’uso dei farmaci, finalizzata alla loro riduzione e alla migliore efficacia terapeutica.
Ma non solo. La compagnia ha infatti intenzione di ridurre l’utilizzo della plastica fino ad arrivare a tagliare una quantità equivalente di 3.787 t di CO2 in tre anni, equivalente all’illuminazione annua di una cittadina di 54 mila abitanti.
Per poter arrivare a tali target, la società prevede di ridurre drasticamente il peso degli imballaggi primari e secondari, usare la plastica riciclata sulle bottiglie di latte e sulle confezioni dei formaggi, recuperare gli imballaggi del latte reso dal mercato e ancora sperimentare materiali alternativi alla plastica.
Integrando quanto sopra, verranno poi creati meccanismi premianti, con tutte le parti in causa, affinchè possano incentivare la raccolta e il riciclo della plastica.
L’impegno di Granarolo nel comparto non è certo nuovo. Già a marzo il gruppo aveva lanciato sul mercato la prima bottiglia di latte in Italia con un quinto di plastica riciclata, per poi arrivare entro fine anno al 50% su tutte le bottiglie. Inoltre, sempre dall’inizio del 2019 ha preso il via il progetto di recupero delle bottiglie in plastica rese dal mercato, e prima destinate a termovalorizzatore o discarica, e in parallelo vengono confermate sperimentazioni su materiali alternativi alla plastica, anche in sinergia con delle giovani start up.