Grazie al "Single European Sky" dal 24 maggio 2018 è possibile volare in libertà al di sopra dei 9.000 metri. ENAV, società che gestisce il traffico aereo civile in Italia, infatti, autorizza così a tutti i velivoli che attraversano i cieli nazionali a pianificare un percorso diretto da un punto di ingresso ad un punto d’uscita dello spazio aereo italiano senza far più riferimento al network di rotte anche al di sotto degli 11.000 metri fino ai 9.000 metri.
Questa procedura, nota come “Free Route” (a cui tutti i paesi europei devono adeguarsi entro il 2022), permette alle compagnie aeree di volare la rotta ideale senza alcun vincolo di traiettoria, con conseguenti benefici in termini di efficienza del volo, riduzione del consumo di carburante e, quindi, minori emissioni nocive nell’ambiente. La stessa “mission”, come noto, è garantire il miglior servizio in massima sicurezza a tutte le compagnie che volano sui cieli italiani.
Si stima inoltre che, nel 2018, grazie all’abbassamento della quota “Free Route” saranno 70mila i voli che avranno benefici, con un risparmio medio per volo di circa 22,8 km per un totale di oltre 1.630.000 km annui percorsi in meno e un conseguente risparmio di carburante di circa 7 milioni di kg con 21 milioni di kg di CO2 in meno immessi nell’ambiente. Il beneficio complessivo atteso per le compagnie aeree è di circa 5 milioni di euro.
Lucia Franco