La Legge Antispreco approvata dal Senato il 2 Agosto 2016 e in vigore ormai da un mese, introduce i termini eccedenza e spreco nelle leggi della Costituzione Italiana. Questa legge organica mira al recupero delle eccedenze ed è figlia della realtà Expo Milano 2015.
Nella legge è descritto il meccanismo della «cessione a titolo gratuito» delle eccedenze alimentari in favore di enti pubblici e privati che perseguono finalità civiche e solidaristiche senza scopo di lucro. Questi sono a loro volta obbligati a destinare gratuitamente le eccedenze ricevute, in via prioritaria, a soggetti indigenti o, in caso di inidoneità all'uso umano, all'alimentazione degli animali o al compostaggio. La legge punta sull’incentivazione e rende merito alle utenze non domestiche facendo una riduzione della tassa sui rifiuti (TARI) proporzionale alle quantità donate debitamente certificate.
I risultati tangibili di tale norma sarebbero:
-la donazione delle eccedenze alimentari e dei prodotti farmaceutici
-la riduzione dei rifiuti e quindi un minore impatto ambientale
-la promozione del riuso e del riciclo
- la sensibilizzazione e l’informazione dei consumatori
Tra i prodotti idonei alla donazione troviamo tutti quei prodotti alimentari che abbiano superato il termine minimo di conservazione, purché siano garantite l'integrità dell'imballaggio primario e le idonee condizioni di conservazione. Proprio per questo bisogna ben evidenziare la differenza tra scadenza e termine minimo di conservazione (TMC);
-La scadenza è il termine oltre il quale il prodotto non è più microbiologicamente idoneo al consumo ed è quindi obbligo del produttore o del negoziante togliere dalla vendita i prodotti scaduti.
-Il termine minimo di conservazione è, invece, il termine entro il quale le caratteristiche organolettiche, gustative e nutrizionali del prodotto rimangono inalterate dopodiché non ne viene assicurata l’integrità , ovviamente più ci si allontana dalla data indicata più si altererà la qualità del prodotto. I prodotti che hanno raggiunto il TMC possono comunque essere venduti ma sarà responsabilità del venditore, non più del produttore.
Solo pochi alimenti hanno una scadenza prestabilita dalla legge: il latte e le uova. Per tutti gli altri prodotti la durata viene stabilita dagli stessi produttori, in base alle materie prime, al tipo di lavorazione e di conservazione e all’imballaggio. Non tutti gli alimenti hanno l’obbligo di riportare la data di scadenza sull’etichetta, tra cui l’aceto, il vino, gli alcolici con gradazione maggiore del 10%, lo zucchero, il sale, le caramelle, gli ortofrutticoli freschi e prodotti di panetteria e pasticceria.
Ovviamente, queste date divengono relative se non vengono rispettati i metodi di conservazione. La corretta conservazione dei cibi ha delle regole ben studiate, da come posizionare i vari alimenti nel frigorifero alla sigillazione e richiusura dei prodotti aperti, alla temperatura adatta ad ogni prodotto.
Come ha affermato un importante agronomo Andrea Segrè: “Il cibo può essere conservato, congelato, ma mai buttato. Se il cibo è comunque troppo, può essere condiviso immediatamente con amici e vicini di casa. Un modo per creare occasioni di scambio, convivialità e socialità .”