Ogni giorno cestiniamo una enorme quantità di cibo perché non particolarmente gradevole sotto il profilo estetico, pur ancora commestibile e saporito. Insomma, cibo meno bello di quello “patinato”, ma pur sempre utile per i fini alimentari, che finisce tristemente nel cestino.
Guai a pensare che quanto sopra sia un fenomeno isolato! Secondo le ultime statistiche rilevate, infatti, il cibo “bruttino” ma ancora buono finisce nella spazzatura per un ammontare pari a 36 chili a testa ogni anno, durante l’intero percorso della catena di produzione. Un costo enorme, che pesa per l’1% del Pil nazionale, e una stima che oscilla tra i 12 e i 16 miliardi di euro.
Proprio per poter contrastare questa tedenza, NaturaSì ha lanciato con Legambiente una interessante iniziativa che vuole ridurre lo spreco di cibo nnei campi, mettendo a disposizione dei clienti i Cosìpernatura, prodotti imperfetti (perché più grandi o più piccoli, dalla forma insolita, ecc.), ma buoni lo stesso, poiché contenenti le stesse proprietà nutritive di qualsiasi altro prodotto biologico.
“Recuperando e mettendo in commercio quello che è appena più piccolo, o appena più grande, o appena diverso, passiamo da un 20% circa di prodotto scartato sui nostri campi a un massimo, quasi fisiologico, del 4%”, spiega Fausto Jori, amministratore delegato di NaturaSì che aggiunge: "Nei nostri 500 negozi sono presenti da oggi quelli che abbiamo chiamato i Cosìpernatura, prodotti venduti con una riduzione che arriva fino al 50% del prezzo degli stessi prodotti standard. Si tratta di un contributo che vogliamo dare a una vera e propria inversione di tendenza in campo agricolo, alimentare e anche culturale".