A Cerveteri, comune di Roma, lo spreco di denaro pubblico continua mediante gli appalti pubblici privi di controlli e di regolari valutazioni. Infatti, se per certi versi Cerveteri si è perfezionata nei bandi di gara che spesso e volentieri ha dovuto scrivere di nuovo, dall’altro non si è mai preoccupata di sanzionare le violazioni sistematiche degli incarichi assegnati alle società vincitrici.
Questo ha portato il cittadino a rimetterci per ben tre volte. In primis perché ha pagato un servizio non conforme, secondo perché nonostante la mancata conformità non è stato sanzionato nessuno, e terzo perché per difendere il proprio diritto all’autotutela il cittadino dovrebbe investire tempo ma anche denaro.
Un caso emblematico è appunto l’appalto di Camassambiente (in liquidazione) e ASV SpA (partecipata del Comune di Bitonto).
Dal rapporto di bilancio 2017, si evince, infatti, che la percentuale di raccolta differenziata nel comune di Bitonto è pari a 47,76%, una percentuale che può essere ancora più bassa se si valutano ulteriori variabili tecniche. Ciò vale anche per Cerveteri la quale sicuramente ha confuso i propri dati con quelli di qualche altro comune virtuoso.
Inoltre, l’impresa appaltatrice, secondo l’art. 21 dell’appalto servizi igiene e rifiuti, doveva garantire il raggiungimento minimo di quanto indicato nel progetto offerta e comunque non inferiore al 60% di raccolta differenziata a partire dal primo anno e 70% a partire dal secondo anno di esecuzione del servizio.
Lucia Franco